Le aziende agricole campane si caratterizzano per produzioni di alta qualità e con un elevato orientamento alle richieste di mercato. Per prime hanno colto le opportunità offerte dal mercato della IV gamma riconvertendo le aziende a queste produzioni e ora che i vantaggi competitivi in questo particolare settore di mercato stanno riducendosi, sono alla ricerca di innovazioni che accanto al miglioramento della qualità permettano la riconversione di eccedenze di produzione e la trasformazione degli scarti di produzione da aggravio di costi a prodotti ad alto valore aggiunto. La sicurezza/qualità dei prodotti è senz’altro un obiettivo del settore e le problematiche microbiologiche, la presenza di inquinanti e di attacchi parassitari sono aspetti che gli operatori non sottovalutano per una buona commercializzazione dell’ortofrutta. Individuare tecnologie “pulite” capaci di affrontare il problema e risolverlo è un obiettivo importante poiché le soluzioni tradizionali fin qui adottate non hanno prodotto grossi risultati. Poter dichiarare che le confezioni di vegetali sono esenti da insetti, larve e uova di parassiti, problematica molto sentita dai consumatori e dalle GDO, consentirebbe loro un vantaggio commerciale non da poco.
Il progetto Ivalof, finanziato nell’ambito del PSR Campania misura 124, è nato dalla interazione di competenze e di know-how tra il settore agro-alimentare e quello della ricerca per ottenere delle possibili soluzioni a problematiche le hanno legate alla conservazione, trasformazione e commercializzazione dell’ortofrutta. Partner del progetto sono:
- Dipartimento di Ingegneria Industriale dell’Università degli Studi di Salerno;
- Soc. Agricola F.lli Esposito;
- Azienda DO.GE. di Alfano Domenico e Gerardo;
- Azienda Agricola “Maisto Pierpaolo”;
- Terra Orti Società Cooperativa; Optosmart s.r.l.;